venerdì, giugno 05, 2009

Un,due,tre, Maristella

Lo so che cosa stanno pensando tutti i miei milioni di fan in tutto il mondo; che bravo lo ha fatto lui!
Infatti proprio così !
Ecco la mia nuova creazione questo grazioso piatto etnico!

Non è vero!


L’ ho acquistato dai pachistani in un angusto negozietto che nascondeva molteplici tesori etnici.
Il gentile pachistano ci ha pure invitato a cena.
Invito che io e Alevù abbiamo gentilmente declinato poiché qualche sera prima ci siamo imbattuti in film dove degli sventurati ragazzi venivano rapiti, sedati e privati dei loro organi interni.
E poi la moglie del pachistano mi faceva paura, non aveva un make up rassicurante, pareva essere caduta di faccia su una trousse di Pupa.
Non capendo il suo nome e volendola rendere più brillarella l’ ho ribattezzata Maristella.

Siccome con Alevù ne abbiamo già combinato una piuttosto grave non era il caso di perseverare nella nostra incoscienza.

"Scusate ragazzi dove avete parcheggiato?"
Ci chiedeva dall’abitacolo della macchina un grosso uomo di mezz’eta .

Noi: “ guardi noi siamo parcheggiati in fondo alla strada a 300 metri.”

Il tipo: “ lo volete un passaggio così vi accompagno alla macchina ?”

Noi ; “certo, grazie! Eravamo proprio stanchi!”

Senza pensarci 2 secondi eravamo già accomodati nella macchina di un perfetto sconosciuto.

1,5 secondi di panico quando Alevù era già seduta dietro e io non riuscivo ad entrare perché lo sportello di davanti era ancora chiuso dall’interno...

Lasciando da parte paure e pregiudizi torniamo al mio delizioso piatto etnico.

Lo so che devo andarci piano con i materiali di questo tipo che potrebbero compromettere lo style della mia nuova casetta in fase studio di arredo.

Infatti anche mia mamma mi ha rimproverato; ha detto che adesso per colpa di questo grazioso piatto dovremmo per forza trovare un vaso in coordinato.

Arredare una casa può essere molto semplice se si è dei sempliciotti, molto difficile se si è molto difficili.

Occorre prima di tutto avere un’idea centrale, e da quella svilupparla per tutta la casa.
Regola base; non si va fuori tema, ma non si resta imprigionati su uno stile.

Io che ovviamente sono un genio ho già acquistato due favolosi e sbrillucicosi lampadari senza avere un cazzo all’interno della casa.

Non era sarcasmo.
So esattamente cosa devo metterci , quindi quando trovo i pezzi li compro.

E se a qualcuno tutto questo può sembrare puro fanatismo sappia che è un modo come un altro di amare la casa.

Si!
Bisogna innamorarsi della propria abitazione, perché con il mutuo da pagare prima o poi si rischierà di odiarla ogni mese, ogni santo giorno della vita.

Intanto la ricerca continua…