giovedì, gennaio 31, 2008

Fish story


La mia macchina Cleo mi riportava a casa quasi come se avesse il pilota automatico; a forza di percorrere ogni giorno quei 20 minuti di strada ero diventato un androide.
Quella mattina dovevo essere a casa a rigirarmi nel letto e invece mi ero fatto convincere da due colleghe a fare la rinuncia al riposo illustrandomi la percentuale di compenso che mi sarebbe stato elargito se avessi fatto quello sforzo enorme.
Stare a lavoro di sera per poi precipitarsi di nuovo la mattina seguente era quanto più di fantascientifico potesse esserci nella mia testa; eppure strisciando sono passato dalla cucina al bagno per poi catapultarmi in macchina.
Nel viaggio di rientro e di ritorno l’occhio ricadeva sempre nei miei due pesciolini di peluche che se ne stavano appollaiati in un porta oggetti del cruscotto.
In un mondo di cinguettanti coppiette persino i miei pesci erano accoppiati e la cosa buffa e che anche loro erano stati uniti dal fato.
Quando trovai lavoro arrivò Cleo e insieme a lei pure Rain che come dono per l’evento mi regalò un pesce arancione.
Il pesce arancione fu subito ubicato in macchina in sostituzione dei santini che mia mamma aveva collocato segretamente sotto al volante e dentro al cruscotto.
Personalmente non ho mai creduto nei santi, ho sempre pensato che a proteggerci fossero le persone che ci volevano bene e che in alcuni casi non c’erano più.
Passarono alcuni mesi e il pesce arancione continuava a sorridermi lungo la strada di casa e a sentire tutte le conversazioni e i cazzettoni che facevo a PornoCarla quando arrivava in ritardo.
Nel giorno di Pasqua per il tradizionale incontro mattutino coi parenti a casa di mia nonna ad aspettarmi c’era un delizioso e scintillante uovo di Pasqua.
Benché plasmato di lattosio alla quale sono a periodi sono intollerante quello mi sembrò il regalo più giusto per Pasqua; infatti chi ben mi conosce sa che preferisco un dono al posto dei soldi.
I soldi in queste occasioni sono solo inutili pezzi di carta che si traducono in “ non mi sapevo cosa comprarti e quindi non mi volevo rompere i coglioni a pensarci troppo”.
Solitamente, i soldi, quando ti vengono elargiti l’esordio imbarazzante è sempre “ ti volevo comprare questo ma…” oppure peggio, “ comprati un gelato”, o come mi è stato detto una volta quando ho compiuto 26 anni “ comprati le matitine che ti piacciono tanto”.
Uso acquarelli è chiaro?
L’uovo di Pasqua ha un doppio fascino; primo perché si apre in compagnia e secondo si ride delle sorprese che si trovano e si confrontano con quelle degli altri parenti, ma io non avrei mai immaginato di trovarci dentro un’ altro pesce.
Dentro l’uovo infatti c’era un pesce identico a quello che mi aveva regalato Rain ma di colore azzurro.
Quando ho affiancato il nuovo pesce azzurro a quello arancione l’espressione dei due pesci è cambiata.
Sembravano più felici .
In quel momento pensavo che se perfino il mio pesce aveva trovato un anima gemella questo doveva essere possibile per tutti.
Naturalmente esistevano sempre dei casi umani, ma infondo questa era la storiella di due pupazzi di peluche e forse un giorno coi miei pesci avremmo organizzato un’uscita a 4 .