martedì, novembre 22, 2005

Chiamata dal cielo

Io e Rain ci prendevamo per mano e potevamo volare.
Rain era felice perchè non doveva più usare l'aereo.
Questo sogno dolcissimo mi ha cullato per tutta la notte.

Stamattina mi sono svegliato sono corso verso la scala... ho sentito come un fischio; entrava dall'orecchio destro attraversava la mia testa ed usciva da quello sinistro.

Allora ho capito:eri appena morta.

Sono corso sotto le coperte ed ho aspettato qualche minuto fino a quando ho sentito il cellulare di papà squillare.

Papà ha cominciato ad urlare , le sue grida erano forti e strazianti e poi piangeva, piangeva... mamma era fuori di sè.

Il mio cuore batteva sempre più forte, talemente forte che potevo sentirlo con la mano attraverso le coperte.

Mi sono alzato, mi sono tolto il pigiama, mi sono cambiato.
Il il difficile era uscire dalla mia stanza...

Orgoglioso come non mai, con lo sguardo gelido e la voce ferma ho rimproverato i miei genitori dicendo che a zia e zio non avevano bisogno delle loro lacrime.

Eri li distesa in quella stanza bianca e gelida, i tuoi occhi semi aperti, le tue labbra spente, con un completino nuovo della benetton e le tue scarpe preferite: tra le mani la mia preziosissima croce d'argento.
Io l'avevo data la sera prima in ospedale a zia Rosapina perchè volevo che Lui ti
salvasse.

Ed ora che sono crollato vorrei scrivere per te centinaia di cose ma la mia testa è vuota e il mio cuore è pesante.....
Alba,
nessuno muore veramente se il suo ricordo vive nel cuore di chi resta.