lunedì, luglio 03, 2006

Destabilizzato

Ero come uno stoccafisso davanti alla finestra della mia stanza e osservavo il crepuscolo.
A un certo punto due occhi brillanti sono entrati in connessione coi miei; mettendo a fuoco ho visto la mia gatta che dal giardino mi fissava con aria di sufficienza.
Io ho continuato a guardare la mia gatta con apatia fino a che Monnalisa ha detto miaooo.
Io ho risposto miao e lei ha ribatutto con un altro miao più lungo e ansimante.
Per cinque minuti buoni ci siamo scambiati languidi miao fino a che una mia vicina incuriosita di questa nostra comunicazione insolita ha fatto finta di mettere a posto la tenda per poter spiare con discrezione.
Lungo la scala che mi conduceva alla cucina ne ho dedotto che mi sento destabilizzato.
Questa cosa dello smistamento del mio gruppo di corso nelle varie squadre mi ha messo in crisi.
Con la grinta di un kaola in gravidanza mi sono seduto a mangiare mentre i miei genitori che avevano già finito contemplavano mie vecchie foto tirate fuori da chissà dove.
Mio babbo ne osservava una dove avevo un anno ed ero sul seggiolone con un grande cappello rosso in testa.
Come hai fatto a storpiarti così?
What's?>:(
Eri un fiore, guarda come sei adesso!
Dopo aver fatto un elenco dei miei difetti sbeffeggiando il mio naso che per la vergogna sarebbe rientrato dentro il mio teschio sono tornato nella mia stanza a guardare fuori dalla finestra.
Nè Monnalisa, nè la mia vicina erano li a guardami ed è stato in quel momento che ho capito che la maggior parte delle volte non possiamo decidere chi portare con noi nel nostro futuro, neppure se lo desideriamo intensamente.
Lascierò ancora una volta che sia la vita stessa a guidarmi senza forzare le cose o tutto verrà inevitabilmente condotto verso il caos, quindi come dico sempre; vediamo cosa succede.