mercoledì, febbraio 21, 2007

Non ho un titolo


Mamma dice che quando il pettirosso si appoggia nel muro che separa
il confine del nostro giardino con quello del vicino presto pioverà.


La notte era meravigliosamente stellata, le luci dei lampioni riflettevano sulla strada diffondendo una luce dorata.
La calma che si respirava avrebbe meritato una profondità di pensieri dalla quale non sarei più uscito.
Sentivo l’umido penetrare attraverso i miei jeans, anche se esile il mio corpo è sempre stato resistente all’influenza.
L’ultima volta è bastato un giorno di malattia per debellarla completamente.
Raramente mi ammalo, vorrei poter usufruire di questo dono più o meno per sempre.
Monnalisa non mi aveva aspettato, forse era troppo freddo anche per lei e adesso che è incinta deve riguardarsi più del solito.
Lei talmente bella che quando rimane ferma e si specchia sulla vetrata di casa e i miei genitori rimangono incantati a guardarla.
Mio padre infatti non vuole che il portone venga chiuso fino a che non andiamo a letto perché la gatta rimane ad li ad osservarci ed ad ascoltare tutto quello che diciamo.
La cena era oramai fredda e anche se messa a riscaldare il sapore era inevitabilmente cambiato.
Mentre masticavo un pezzo di carne semifredda pensavo ai miei appuntamenti settimanali e al fatto che in così breve tempo non ne avevo mai avuti così tanti.
Alla gente interessava solo una parte di me.
Il resto era come invisibile, tutti i miei colori erano praticamente inesistenti.
Il mio modo di pormi era sicuramente sbagliato, ma se avessi seguito la retta via non ci sarebbe più stata nessuna ispirazione e di conseguenza più nulla da scrivere.
Il collutorio che c’è nel bagno è terribile ha lo stesso colore del sangue e sputato sul lavandino crea un’ atmosfera macabra.
Mentre salivo la scala mi sono fermato davanti alla camera dei miei; mio papà galoppava al fianco di Tex si è distolto dalla lettura solo per dirmi che il governo Prodi è caduto.
Ok, non cambierà assolutamente niente.
Non credo nella politica, non appartengo a nessuno schieramento, faccio riferimento solo alle persone che mi stanno accanto.
Pur avendone qualcuno, pur essendomi circondato di persone speciali, avevo ancora bisogno di amici, perché desideravo dare all’amicizia un’ altra possibilità.
Sono stufo di sentirmi abbandonato.
E’ così che ho risposto a chi ha dichiarato di volermi rivedere.
Ho già sentito centinaia di volte le stesse cose, le stesse identiche carinerie; sorrido con affetto, ma dentro di me un lupo rabbioso guarda con sospetto.
Eppure dentro di me non c’ è traccia di rancore, la dignità è uno dei pochi valori in cui credo.