sabato, febbraio 23, 2008

Per amore

Alle 9 di mattina stanco del solito sabato sera in stile Wizzy in the city mi ero già accordato con Zia Dora per andare dopo pranzo a cercare asparagi e invece l’inevitabile ha voluto che mia nonna materna venisse investita da un gigantesco fuoristrada che faceva retromarcia.
Tralasciamo il solito ritardo dell’ambulanza e il fatto che la tac sia sempre guasta quando serve, vorrei pittosto concentrami sulla mancata umanità dimostrata da certi individui che girano per gli ospedali come pecore confuse che si fanno chiamare infermieri.
In fondo era solo una vecchia con un trauma cranico , un occhio completamente chiuso e cerchiato di nero accompagnati da labbra sanguinanti e sopracciglio tagliato…
Non è così che è mia nonna; non sono così le mie nonne.
Da sempre sono per me simbolo di longevità e saggezza, donne straordinarie che hanno conosciuto la povertà e la guerra e sono arrivate fino a questa era del cazzo illese e più forti che mai.
Due donne meravigliose sempre pronte ad offrirmi un rifugio, una certezza , una salvezza.

Non so spiegare che cosa ho provato a vedere mia nonna Peppy trasportata da un angolo all’altro dell’ospedale come se fosse un sacco di patate, totalmente indifesa cercava il conforto attraverso le nostre mani.
Per tutto il tempo ho continuato a mandarle messaggi telepatici nella speranza che la sua testa funzionasse ancora, nella speranza che quella botta terribile non l’avesse cambiata.

Poi dal nulla è spuntato quel medico che consigliava un antitetanica visto che sul sopracciglio c’era un taglio...
Ok, facciamola...
No, prima c’era un foglio da firmare; una sorta di liberatoria che dava il consenso al dottore a fare la sua punturina e lo tutelava da eventuali danni collaterali.
Mia nonna era così lucida che ha firmato, quando io tra parentesi ho letto quali erano gli eventuali effetti collaterali ( epatite c ed immunodeficienza).

Mi scusi? Che significa questo su questa antitetanica c’è…siero umano?
Immunodeficienza? Cioè Aids?!

L’infermiera già con cotone e siringa in mano non si è degnata nè di fare un cenno di si o di no e l’altro suo collega probabilmente in vena di dire una battuta spiritosa ha esordito davanti ad una paziente dolorante nel seguente modo;

Signora se non si fa l’antitetanica muore di Tetano e se invece la fa muore di Aids ! Hahaha!!

Io che sono io.
Io che non aspetto altro per far notare ad un coglione che è stato coglione, io che non aspetto altro che aggredire verbalmente qualcuno quando supera il limite della decenza, io che ho sempre la risposta pronta, io sono rimasto basito.
Io non ho risposto.
E quella risposta che non ho dato si è aperta dentro di me come una ferita purulenta che mi ha indebolito e mi ha fatto sentire le gambe tremare come se stessi perdendo il controllo del mio corpo…
Io non mi sono ribellato , non mi sono riconosciuto.
Io non ero io.

Credi davvero che essere medico o infermiere ti renda immune dalle malattie più terribili del mondo?
Che diritto hai di infierire su una persona anziana?
Ora capisco perché i pazienti si chiamano pazienti.

E se non fai l’antitetanica devi firmare un altro foglio che dichiara che il dottore te l’ ha consigliata e tu non hai acconsentito.
Te la mettono in culo comunque!
Come possono mettere nelle mani di persone ignoranti come noi e come me una decisione simile?
Se ti fai l' antitetanica sei protetto dal Tetano, ma rischi di prenderti l’ Epatite C o l’ Aids.
Ma che sanità del cazzo è questa?

Ho avuto solo la forza di consegnare il foglio firmato all’infermiera in versione Ape Maya e di dire: senta mia nonna morirà di Tetano, grazie.

(Firmati e poi pungiti la figa con la siringa.)

Se una persona si ammala di Aids, succede perché ha sbagliato , perché ha avuto fiducia della persona sbagliata e spesso perché ha avuto fiducia nell’amore.
Quante persone si sono ammalate di questa malattia terribile per amore?
Posso accettare di sbagliare e prendermi l’hiv per amore, ma non posso accettare che un siero infetto mi venga trasmesso per caso dall’ ospedale e che questo declini ogni responsabilità con un pezzo di carta.
Questa non è sanità, questa è merda!
Non posso risanare una cosa e provocarne una più grande.
E’ tutto sbagliato.