lunedì, aprile 14, 2008

Hai voglia di intimo?

Adoro il turno di mattina, lo metterei per iscritto su un contratto se esistesse questa possibilità.
Ok, devo alzarmi presto, ma poi al pomeriggio posso fare tutto quello che mi pare; ho tutta la vita davanti.
Tra le mille attività che posso fare dopo c’è anche quella di andare a pranzo al ristorante messicano con alcuni colleghi.
L’altro giorno mentre stavo addentando il mio tanto sospirato tacos di pollo una mia collega mi fa una confessione osé; "sai Wizzy la mia posizione preferita è la pecorina …"

"Perché me lo stai dicendo proprio adesso a pranzo?"

Giudicavo inadeguata quella dichiarazione prima del pasto; ciò che mi infastidiva di più era che quando ti fanno una confessione del genere l’altra persona si aspetta che anche tu a tua volta, sveli il tuo arcano sessuale.
Benché io sia un grande chiacchierone non mi piace parlare con tutti delle mie esperienze sessuali, anzi con alcune persone preferisco che pensino che io a determinate cose neppure ci penso.
Mentre i tre tacos sparivano nella mia bocca a velocità supersonica un pensiero prendeva forma dentro la mia testa e cominciai a chiedermi; ma anche trovando una persona speciale sono veramente pronto a svelare tutto di me?
Voglio che una persona mi veda quando non ho voglia di farmi la barba o venga a sapere anche io vado in bagno e nell’eventualità posso produrre anche strani odori?
Potrei mai avere un rapporto di coppia dove i due sono talmente affiatati che si sfidano a gare di rutti o peti ridendo reciprocamente delle loro emissioni corporali?
Prima che al cinema il film cominciasse in una pubblicità di biancheria intima Manuela Arcuri sculettava e mostrava le sue grazie terminando la sua esibizione con un incoraggiante "hai voglia di intimo"?
No!
Assolutamente No!
Ci sono limiti che non mi sognerei mai di infrangere; io sono uno di quelli che non si fermerebbe mai per strada a fare pipì mentre altri automobilisti lo vedono di spalle e pensano " guarda quello sta pisciando".
No.
Io non sono così!
Non mi piace essere visto in determinate situazioni.
Questa è quella che io definisco intimità estrema.
Fare sesso e esibire i propri genitali senza pudore non è già abbastanza?

Preferisco quindi far conoscere il personaggio e non la persona?

Non trovando una risposta a questo terribile dilemma ho dovuto parlarne con la mia sessuologa e naturotopa Alevù che essendo totalmente d’accordo con me ha anche aggiunto che dopo ogni rapporto sessuale ognuno dovrebbe tornare nella sua stanza.
Alevù infatti dice che la notte non si ha il pieno controllo del proprio corpo e che nei momenti meno opportuni e quando c’è silenzio potrebbero inavvertitamente udirsi dei rumori non proprio eleganti.
Alevù dice inoltre che per un incidente simile troncherebbe una relazione.

La mia bocca arrivava fino alle orecchie mentre la mia sessuologa esponeva le sue assurde teorie, eppure per quanto bizzarre capivo perfettamente quello che mi stava dicendo.
Non volevamo sentirci giudicati o inadeguati, volevamo solo qualcuno che ci facesse sentire speciali anche se non lo eravamo poi tanto.
Su una cosa però non avevo bisogno di consultazione; non era giusto andare a letto con una persona solo perché questa poteva placare quel momento di solitudine.
Quel momento sarebbe inevitabilmente tornato, amplificato dal rimorso di averlo fatto e da una serie di emozioni contrastanti.
Io non volevo più sentirmi così amareggiato per questo motivo ogni mio singolo giorno libero sceglievo di stare con un amico.
Il primo, il secondo, il contorno, la frutta e l’eventuale dolcetto anche dopo tutto questo sentivo che mi mancava qualcosa che avevo ancora fame.
Non era una fame sessuale o una voglia di perversa realizzazione, c’erano dei momenti che desideravo solo stare li con qualcuno per guardare la televisione e parlare degli extension di Britney o altre cazzate.
Era quella la mia voglia di intimo, per il resto in una casa futura potevano anche esserci 2 bagni.