lunedì, dicembre 01, 2008

Mummie Egizie alle Poste Italiane

Qualcuno dice che essere single può essere una nuova moda o una sorta di griff.

Magari tutto questo può diventare sexy e affascinate se in un celebre telefilm lo scrive una donna coi capelli cespugliosi che passeggia con un paio di Manolo in un isoletta chiamata Manhattan.

Io dalla mia di “isoletta” cominciavo a maturare un punto di vista differente, per me era pure difficile ritirare dal bancomat.

Alle poste italiane di Sanluri c’era sempre una scusa; quella mattina la più accreditata era quella del disastro post-alluvione che aveva manomesso il bancomat .

C’era da dire che i disastri a Sanluri erano da tutt’altra parte e che stranamente, che ci sia il sole o la pioggia o qualunque altro tipo di agente atmosferico il bancomat delle poste italiane il fine settimana non funziona praticamente mai.

Era una storia che si ripeteva continuamente.
Senza soldi, con la necessità di mettere benzina, dopo una settimana di turni lavorativi infernali, mi dirigevo verso il bancomat trovando lo schermo invaso da geroglifici html senza nessun senso.

La storia si concludeva con un prestito da parte di papà.

Quella mattina , stanco di chiedere prestiti per mancato funzionamento bancomat, decidevo di entrare alle poste.
Avevo avuto un illuminazione; essendo un possessore di carta bancomat avevo a disposizione uno sportello che mi dava la priorità per i prelievi e mi consentiva di non dover fare la fila che si crea per chi deve pagare bollette, cazzi e controcazzi.

Entravo alle poste in modalità provvisoria,versione container, scatoletta di tonno.

Da tempo le poste in cemento e mattoni erano in fase di restauro, ma le mummie egizie esportate in Sardegna erano rimaste dietro il banco a servire i clienti.

La scatoletta di tonno non era per niente organizzata; non si capiva quale fosse il banco dedicato ad espletare determinate operazioni e in più non vi era neppure un sistema numerico capace di controllare la fila e capire chi fosse arrivato prima o dopo.

Mi facevo strada dentro la scatoletta di tonno e delicatamente mi avvicinavo alla linea del traguardo che divideva il banco delle mummie impiegato dal resto della popolazione.
Definizione di "mummia impiegato"; esseri umani privi di mimica facciale che si risvegliano di malo modo solo quando viene fatta loro una semplice domanda.

Gentilmente, come se fossi al telefono con uno dei nostri cari abbonati Sky, chiedevo; “ mi scusi, qual’ è lo sportello dedicato alla priorità per il banco posta?”

Una mummia coi capelli color rame sfibrati dalle ripetute tinture, mi rispondeva con tono non proprio professionale; “ non esiste faccia la fila come tutti gli altri.”

“ Mi scusi ( con tono ancora calmo), ma io per un semplice prelievo devo fare tutta questa fila visto che il bancomat non funziona?”

L’impiegata mummia incurante del fatto che la scatoletta di tonno fosse piena di gente mi rispondeva con tono ancora più arrogante; “ senta faccia la fila , qui non abbiamo tempo da perdere, non stiamo mica giocando!”

KABOOOM!

Una figura di merda!
Era pieno di gente!

Senza più nessun controllo, provato dall’infinita maleducazione mondiale e consapevole del fatto di avere tantissima gente alle mie spalle , scavalcavo la linea che divideva mummie egizie dalla popolazione sarda.

Uno! Non si permetta di rispondermi così sono un cliente e sono io che sto perdendo il mio tempo!”
“Due! Ho un bancoposta ed esigo che funzioni!”
“Tre! Dov’è lo sportello con la priorità banco posta?!!”

La mummia che fino a quel momento pensava di essere la regina delle poste italiane mi rispondeva con un tono più remissivo ; “ non abbiamo quel banco poiché non c’è personale!”

“Ah! E’ questo secondo lei è un problema mio?”
“ E’ un vostro disservizio!”

La mummia tornata nel suo sarcofago non sapeva più cosa dire, peggiorando la sua situazione; “si è un nostro disservizio e allora?”

“ E allora arrivederci!”

Mentre mi avviavo verso la porta della scatoletta di tonno, senza soldi e incazzato per essere stato trattato male, l’impiegata mummia cercava di trattenermi dicendo che in 2 minuti mi avrebbe servito, ma oramai , io, furioso, ero sparito.

Brutta puttana, deficiente, stronza, cretina e cogliona.
Possibile che tutte le persone che lavoravano in esercizi pubblici avessero dimenticato che cosa voleva dire essere gentili, disponibili e educati?!

E soprattutto non si rendevano conto che l’esistenza del loro lavoro era data dal fatto che clienti come me avessero scelto quella scatoletta di tonno per depositare i tanto sudati risparmi?

Perché le persone erano così maleducate?
C’era qualcosa che non andava nel mio aspetto?
Ero forse io a pormi male nei confronti degli altri?

No.L’educazione era diventata un optional.
Punto.