martedì, novembre 09, 2010

Ricordando Bolzano


Finalmente non sono più tagliato fuori dal mondo.
Se una persona resta una settimana senza computer, come minimo dovrebbe avere un sussidio dallo Stato in modo che chi è rimasto senza il suo amatissimo pc possa distrarsi facendo delle spese.

Quando poi andrai a ritirare il tuo pc, scoprirai che quella del sussidio non era un’idea così tanto strampalata; ci sono volute 78 euro per ridare vita al mio fedele amico.

Tralasciamo… ormai tra un prelievo al bancomat e un prelievo di sangue non c’è più differenza.

Comunque riportiamo la mente a quei giorni felici in cui un instancabile Wizzy percorreva le strade di Bolzano alla ricerca di cibo, lingue straniere e tanti altri piccoli tesori.

La prima cosa che ho pensato di Bolzano è che sembrava di essere dentro quei bellissimi libri illustrati che ci raccontavano un sacco di fiabe quando eravamo bambini.

Non a caso quasi tutte le fiabe sono ambientate al nord.
In quel momento la mia fiaba era più gastronomica che architettonica; tra panini deliziosi, vellutate di zucca con crescione e strane frittelle ritrovavo la felicità dei sensi.

Anche qui combinavo la mia cazzata ; non capendo per niente il tedesco, ( perché a Bolzano la maggior parte delle persone parla il tedesco e a stento l’italiano) anziché acquistare la tanto desiderata frittella, Strauben, mi venivano consegnate 6 uova fresche ( eier ) .