venerdì, novembre 11, 2005

Subdolo specchio mentale.


Quando Narciso si specchiò nelle acque di un lago vide la sua immagine riflessa e si innamorò di se stesso.
Ora capisco il senso di tutto questo;
capisco da cosa è generata tutta l'ossessione che caratterizza l'animo umano.
Probabilmente quando qualcuno ci abbandona noi pensiamo di non poter rivivere tutte quelle emozioni e per questo motivo ci perdiamo nei nostri ricordi.
Ricordi che si infittiscono di punti interrogativi fino ad intricarsi, ramificarsi e diventare labirinti.
Un dedalo di strade in salita o in discese perpendicolari che non portano da nessuna parte.
L'unico modo per uscire dal labirinto è distruggerlo, andare a sbattere conto tutti i muri fino a quando non saranno tutti crollati.
Le emozioni che abbiamo provato, non erano generate dall'alta persona, ma da noi stessi.
Per questo Narciso si innamorò del suo riflesso.
Ma questo non è amore e neppure una nostra estensione; è solamente una proiezione di noi stessi e dei nostri desideri.
Sappiamo già cosa vogliamo provare, sappiamo cosa proveremo e lo cerchiamo fino allo sfinimento, inebriati, drogati, stressati, isolati dalla nostra stessa mente.
In tutto questo casino mentale dove non ci può mai essere ordine.
Mi chiedo; che cosa significa essere stupiti dall'amore?
L'amore è vero quando ogni labirinto crolla e si mostra a noi nella sua infinita semplicità di amare?
Oppure è un sentimento fatto solo di dolore e tormento? Posted by Picasa