venerdì, luglio 07, 2006

Melodramma di una scrofa


Le squadre sono fatte e dopo questo mi sento abbandonato da tutti i colleghi che non sono in squadra con me.
Nella mia c'è solo una mia collega di corso che tutti chiamano la Franzoni.
Addirittura su msn tutto quello che ho scritto è stato palesemente ignorato, quindi sono uscito da quella conversazione ed ora sono qui a scrivere il mio melodramma.
Una liquirizia ripiena alla fragola aiuterà il componimento di questa triste esposizione.

Sono in crisi affettiva e creativa.

La crisi creativa mi viene una volta l'anno, quando tutto quello che ho disegnato improvvisamente non mi piace più e vorrei ricominciare tutto da capo, se potessi ripartirei da Adamo ed Eva, ma non posso visto che il tempo è poco.
Solitamente quando la supero divento molto più bravo , ma nel frattempo mi stresso parecchio.

Mi sento come una scrofa obbligata a partorire continuamente figli e durante la gravidanza la mia preoccupazione è quella che nascano sani e belli.
Mentre sorseggiavo il mio succo tropicale senza provare nessuna emozione gustativa, improvvisamente ho ricordato che in casa c'era un giardino e che forse occuparmene per qualche ora mi avrebbe distratto un pò e non avrei più pensato a nulla.

Nel giardino però non abbiamo il condizionatore, quindi ne ho dedotto che tosare il prato sarebbe stato troppo faticoso, inoltre avrei tolto a mia madre questo passatempo.

Potevo comunque rastrellare il giardino dai rametti e le foglie secche.
Dopo qualche istante ne ho dedotto che anche questo era un lavoro lungo e noioso che mi avrebbe indotto a perdere numerosi sali minerali.

Dunque l'unica cosa che mi rimaneva da fare era annaffiare.
Anche per annaffiare però ci vuole una certa concetrazione, con un getto d'acqua troppo forte si possono fare dei buchi nel prato di conseguenza ho deciso di liberarmi dello standard del pollice verde e fare tutto a modo mio.

Ho aperto al massimo il rubinetto dell'acqua del pozzo, ho diretto la pompa verso l'altro e con una rotazione continua della mano ho creato in aria dei cerchi d'acqua che ricadevano violenti su tutto il giardino facendo volare via gli uccelli dagli alberi.

Anche la mia gatta è fuggita, ma prima mi ha lanciato uno sguardo di infinito disprezzo.

Io continuavo nel mio gioco dello spreco dell'acqua, disegnando in aria geometrie acquatiche che si schiantavano al suolo.

Come sempre, incuriosita da tutto quello che faccio , la mia vicina era alla finestra per spiarmi.

Questa volta fingeva di strapparsi i peli del naso con le pinzette , ma intanto osservava tutto quello che facevo.
Mi stavo divertendo moltissimo, quando la porta sul balcone si è spalancata mostrando mia madre in una versione da king kong incazzato per aver bagnato davanzali e finestre.

Mentre salivo la scala che mi avrebbe condotto nella mia stanza, bambini urlanti facevano il giro della casa in bicicletta suonando i campanelli e inseguendosi irritando il mio bioritmo già gravemente compromesso.

E' una cosa che si ripete ogni giorno dopo le sette.

Tutti i bambini, i cani del vicinato si radunano dietro casa mia e cominciano a fare un casino immenso.

Anche mia madre era piuttosto infastidita da tutto quel trambusto; a causa del chiasso non riusciva neppur e a leggere la sua rivista di gossip sulla quale ha appreso che probabilmente Manuela Arcuri aveva un nuovo amore in Costa Smeralda.
Annoiato e depresso ho preso la macchina e al supermercato ho fatto un acquisto.

Sono tornato in giardino, ho preso un secchio e lo riempito di palloncini pieni d'acqua.

Ora dovevo solo riuscire a portarli nel piano superiore senza che mi madre mi vedesse.

Alla velocità del suono approffittando del fatto che mia madre stava sezionando un coniglio sono riuscito a portare tutti i gavettoni nel bagno di sopra.

Solo in quel momento ho ho pensato che i palloncini potevo riempirli direttamente in bagno...

Vabbè diciamo che questo avrebbe reso la mia impresa meno eroica.

Mentre i bambini urlanti facevano abbaiare i miei cani esauriti, io attendevo il momento giusto per scagliare le mie bombe acquatiche.

L'occasione è arrivata in fretta; mentre erano radunati tra di loro, sicuramente per discutere su quale fosse il prossimo dispetto da fare ai miei cani, ho pensato che se avessi lanciato un solo gavettone non avrei potuto scagliarne altri perchè avrebbero visto la direzione dalla quale questi venivano.
Favorito dalla posizione e dall'altezza ho afferrato il secchio e ho lanciato tutti i gavettoni.

Nello slancio ho rischiato di cadere dalla finestra.

L'attacco è stato catastrofico.

Molti ragazzini sono stati colpiti dai gavettoni che cadendo a terra esplodevano, altri erano talmente stupiti che vedendoli arrivare in aria all'improvviso non si sono neppure spostati facendosi colpire in pieno e suscitando in me una risata malefica.
Molti di loro si sono spaventati e hanno cominciato a piangere pensando che ci fosse qualcuno sul tetto.

Io sono fuggito dall'altra parte della casa e ho finto di leggere un fumetto perchè nel vicinato stava nascendo un caso; fortunatamente nessuno mi ha accusato visto che a 25 anni una persona normale non dovrebbe fare queste cose.
Tutt' ora mia mamma continua a guardarmi con sospetto, forse dopo gli svelerò la verità , ma nel frattempo mi guardo Veronica Mars.