mercoledì, gennaio 31, 2007

Sai usare il phon?


Scrivo in merito alla mail che mi è arrivata di un simpatico lettore che diceva : “ aggiorna stronzo!”.
E’ veramente difficile trovare il tempo e sempre qualcosa di nuovo da scrivere, in più di trecento post credo di aver scritto di tutto.
Se sto bene non c’è nulla da scrivere, lo stare bene non mi da nessuna ispirazione, poiché non c’è nulla della quale debba liberarmi o lamentarmi.
Da qualche parte ho letto che un artista può trovare la sua migliore ispirazione solo da una grande sofferenza.
Bene, no, grazie.
Sono stato ispirato per troppo tempo ed è giunto il momento che mi goda la vita che mi sono costruito su misura.
La prima cosa che bisogna fare è procedere alla eliminizione di amanti superflui, come si fa coi peli; un colpo secco e deciso.
Col tempo un essere umano impara a distinguere le persone che ti trovano attraente a culo fuori da quelle che ti trovano attraente in qualsiasi altro contesto.
E’ solo in quel momento che si impara a dominare i propri istinti animaleschi e il cervello impone un regime di rispetto obbligatorio verso se stessi.
Sono davvero in pace con me stesso, eliminato il desiderio di essere amato a tutti i costi la nebbia si dirada e il mondo mostra un infinità di possibilità per essere se stessi e poter rimodellare ogni cosa.
Ricordo quando da piccolo restavo nella mia stanza e sentivo fuori il mondo in fermento.
Dentro di me vi era un grande desiderio di essere parte di qualcosa e nella ricerca di questo qualcosa soffocavo.
Sono tempi lontani; quella persona è sparita nelle tenebre ed ha lasciato posto ad un’altra capace di generare colore su colore.
La mattina mi alzo e non vedo l’ora di andare a lavoro, appena arrivo, non vedo l’ora di andarmene per rinchiudermi nella mia stanza ad armeggiare col computer o dedicarmi a tutta quella infinità di hobby rivoluzionari che mi fanno arrivare fino all’una di notte.
In uno dei rari momenti in cui Filayppo Von Fustemberg non apre la bocca solo per mangiare mi ha rivelato che a casa sua sono dei fabbricatori di yogurt.
Grazie a una sofisticata yogurtiera il latte può essere trasformato in yogurt, senza bisogno di bacchetta magica.
Una visione di me mi vedeva con grembiule e capello da chef mentre mi dedicavo alla fabbricazione dello yogurt e lo elargivo ai miei ospiti deliziati da tanta bontà.
Naturalmente il tutto sarebbe stato fotografato e documentato su mate.
Il mio sogno è stato distrutto da mia madre che ha dichiarato che in cucina non c’è posto per una yogurtiera a causa delle numerose scatole di tè ubicate sopra il bancone.
Dopo alcuni esperimenti ho potuto riscontrare che mangiare lo yogurt in vasetto è piuttosto scomodo.
Nel viaggio che lo yogurt fa tra il vasetto, cucchiaio e bocca può capitare che un movimento improvviso possa creare incidenti di diverso tipo; quali imbrattamento di felpe e magliette o nel mio caso di cuscini e coperte (visto che amo consumare gli alimenti a letto mentre guardo un documentario).
Per questo motivo lo yogurt da bere rappresenta una svolta innovativa nella vita di un essere umano.
Oramai non ne posso più fare a meno.
Me lo porto a lavoro e approffitando di un momento di distrazione della mia team leader lo consumo a piccoli sorsi nutrendo il mio corpo con proteine, carboidrati, grassi e fermenti lattici vivi che rinforzano il mio organismo e fanno un sacco di altre cose fighe.
( Per info consultare Google)
Mentre raccontavo tutte queste news alla mia gatta Monnalisa a casa è arrivato un phon.
Era bellissimo, blu metallizzato, probabilmente giunto fino a noi grazie a una raccolta punti di chissà quale supermercato.
Lo guardavo con attenzione; non era giusto che io non potessi usarlo solo per il semplice fatto che occorrevano i capelli, ma. . .

eliminato il desiderio di essere amato a tutti i costi,
la nebbia si dirada e il mondo mostra un infinità di possibilità
per essere se stessi,
e poter rimodellare ogni cosa.

Il phon anticamente veniva usato per asciugare i capelli: in alcune grotte sono state rinvenute antiche pitture di donne che utilizzavano il phon per mettere in piega i propri capelli; nel 2007 la scienza ha usato questa applicazione per scopi ben più specifici.
Consapevole di questa teoria sono andato a fare la doccia e dopo essermi ripulito e asciugato per bene ho preso il phon e l’ho attaccato alla corrente.
Ho infilato nel diffusore di calore del phon una delle mie calze, un po’ come si fa con un profilattico su un pene, ho acceso il phon e tenuto così per dieci secondi.
Subito dopo ho infilato il mio piedino infreddolito sulla calza provando un piacevole tepore.
Ho ripetuto l’operazione per l’altra calza e l’altro piede provando un piacere immenso.
Provate anche voi!