sabato, marzo 31, 2007

Colon irritato

Avvertenze; Questo post non segue un filo narrativo logico, inoltre presenta innumerevoli parolacce e riferimenti ai naturali bisogni fisiologici di un essere umano.

Sono stato un po’ invidioso quando ho saputo che Alevù aveva un nuovo amore.
Alevù è sempre stata la regina cuori, crea e disfa le storie a suo piacimento e ne esce sempre vincente su tutta la linea.
Se sei bella, simpatica e diabolica tutti finiranno sotto il tuo incantesimo e tu non potrai fare altro che stare a guardare aspettando che ti si sgonfi il brufolo che dalla fronte è passato al mento.
Io a causa di questo blog ho un numero infinito di fan ( non so se fan sia la parola giusta, ma da più brio all'esposizione) che non fa che mandarmi mail, sms e quant’altro per ricordarmi quanto sono magico, quanto sono speciale, quanto siano belle le mie parrucche e la mia gatta, ma nessuno che si protenda in avanti per conoscermi sul serio.
Alla fine mi stufo e non rispondo più.
Le mie colleghe non fanno che ripetermi "sei il mio amore", "non ho mai conosciuto una persona come te", ma non appena mi giro stanno fissando il super figo della retention con le spalle da Drangon Ball il sorriso da tronista di Maria De Filippi.
Ecco che sono io.
Io per tutta questa gente sono solo Maria De Filippi.
Per tutta la vita la gente ha potuto usufruire gratuitamente della mia consulenza, sempre pronto a fornire un consiglio disinteressato a sorbirmi ore e ore di racconti di amori finiti e ricominciati, volente o nolente a sapere sempre i cazzi tutti, sia in senso fisico che metaforico.
Una mia collega depressa mi ha confessato che mentre usciva con un nuovo boy questo gli ha detto; scusami , devo fermare la macchina ho troppa voglia di scorreggiare.
Dopo di che è sparito dietro l’oscurità scaturita da un cespuglio e ha emesso un primitivo suono.
Io credo che se avessi avuto tutta questa voglia di sganciare, avrei preferito cagarmi addosso piuttosto che ammettere questo imbarazzante bisogno fisiologico.
E’ assolutamente demode lasciarsi andare a questi capricci del retto, molto meglio e più raffinato farlo quando si è in più persone poiché in questo modo si può incolpare qualcuno e qualcun' altro ancora senza mai arrivare al colpevole.
Trovo assolutamente sconveniente anche fare pipì per strada, mi sembra una cosa così volgare, mettersi li di spalle sul ciglio della superstrada mentre le macchine passano e tutti pensano "guarda quello si stava pisciando".
Mi ricordo quando al mare ad Arborea la gente andava fino nel cuore della pineta e lasciava questi pacchetti di merda così a seccare al sole come se fossero pomodori con sale grosso.
Da bambino ero così sensibile, mi piaceva dopo pranzo estraniarmi e visitare la pineta, sentire il canto degli uccelli, vedere la luce tra le fronde degli alberi, raccogliere pinoli e poi vedermi uno intento a defecare con tanto di scottex in mano.
Odio Arborea; ha i terreni più concimati di tutta la Sardegna.
Non voglio neppure ricordarmi quando una volta a Portu Columbu dopo essere riemerso con maschera e boccale vidi uno stronzo galleggiare vicino a me.
Figli di puttana restituitemi la mia fanciullezza al mare!!!
Per quanto mi riguarda io certe cose le faccio solo nel mio bagno, precisamente quello in diagonale alla mia stanza con le mattonelle di Laura Biagiotti .
Qui mi sento sicuro, lontano da orecchie o nasi indiscreti, posso lasciarmi andare per poi concedermi ad un rinfrescante bidet.
Ricordo che una volta ero seduto nel water (per motivi personali) ed avevo la finestra aperta perché così nel frattempo potevo spiare la mia vicina mentre ballava (poiché casa mia stava molto più in alto dell'altra casa) e in quel momento un piccione si posò sul davanzale e liberò una specie di diarrea verdastra.
In quel momento di profondo disgusto mi tornò alla mente un proverbio che mi disse Zia Dora; “veder cagar, venir la voglia” e rimasi li, senza fare niente poichè stitico a causa del colon irritato.