domenica, maggio 20, 2007

Lavaggi vari

Stamattina già al mio risveglio il mio umore era precipitato nella Fossa Delle Marianne.
Una cosa che mi piace del mio carattere è la capacità di saper inventare cose nuove per coccolarmi un po’.
Mentre intingevo sul mio noioso tè mattutino la solita fetta biscottata alla marmellata di frutti di bosco qualcosa ha sbattuto nella vetrata.
Per un momento ho pensato fosse una pallina poi guardando più giù ho scoperto che era un uccellino che giaceva per terra disteso su un lato.
Non era come gli uccellini comuni che solitamente cagano dappertutto imbrattando la mia macchina che alla fine sembra la crosta di un Ferrero Rocher.
Questo uccellino era tutto verde con delle sfumature gialle ai margini delle piume e ne ho dedotto, data la mia erudita conoscenza del mondo volatile, che fosse un pappagallino.
Lo afferrato dolcemente tra le mani e vedevo che tremava; potevo sentire il suo piccolo cuore. Aveva il becco mezzo aperto e cercava di chiudere gli occhi, sicuramente era stordito dal colpo.
Era stato piuttosto fortunato quella mattina, poiché la mia gatta, Monnalisa, non era nella veranda; si sarebbe divertita un mondo a spiumarlo e mozzargli la testa.
Infine dopo averlo inparte mangiato avrebbe sparso il suo sangue ovunque facendo imprecare mia madre.
Una volta sistemato il pappagallino su un vaso appeso ad un albero del nostro giardino sono rimasto li a sorvegliarlo onde evitare che qualche gatto decidesse di fare merenda.
Infondo era una bella giornata potevo anche starmene fuori, ma dovevo trovare qualcosa da fare.
Cleo era li, tutta piena di merda, di ragnatele, di moscerini spiaccicati e di oggetti non identificati attaccati al vetro.
Sono corso dentro a recuperare il kit da lavaggio auto di mia madre che utilizza per uso esclusivo della sua C3.
La C3 non ha mai dormito fuori, tanto è vero che quando è arrivata la Zafira mia madre ha detto che la C3 non poteva stare fuori poiché non era abituata.
Siccome per lavare Cleo dovevo portarla sullo scivolo che arriva al garage, mia madre ha tolto la C3 poiché schizzi d’acqua potevano attraversare la serranda.
Naturalmente mia madre è restata a vigilare tutti i miei movimenti durante il lavaggio di Cleo che più la asciugavo e più venivano fuori le righe.
Nel frattempo il pappagallino aveva chiuso il becco e aveva gli occhietti più vispi.
Alla fine del lavaggio di Cleo il pappagallino era già volato via.
Avevo faticato molto per pulire Cleo; mia mamma mi ha fatto pure lucidare gli stemmi con un prodotto apposito!
Adesso era il momento che anche io facessi qualcosa per me.
Entrando dentro la doccia ho massaggiato il mio corpo stressato facendomi uno scrub ai sali del Mar Morto.
Dopo per eliminare le cellule morte ho utilizzato un guanto di crine massaggiandomi anche le piante dei piedi producendo in me un piacevolissimo solletico.
Terminata questa operazione dopo il risciacquo, con la pelle ancora bagnata ho cominciato a frizionarmi abbondantemente con Olio Jhonson.
Dopo tutti questi trattamenti la mia pelle era esattamente come prima, ma quel che importava era essersi coccolati un po’ dopo una settimana piena di stress.