lunedì, settembre 24, 2007

Blonde ambition

Quindi... non uscite più insieme?
No.
Ma..non è possibile perché lui veniva anche in position a cercarti.
Diciamo che era interessato alla conseguenza delle nostre uscite; quando gli ho confidato che mi stavo affezionando molto, lui ha deciso di mettere le cose in chiaro.

Cioè?
Non voleva nulla di serio.
Ah…


Alla confidenza della mia collega sono rimasto come un pesce lesso perché nella mia testa le donne hanno il potere e quindi ne escono sempre vincenti.
A guardarla bene la mia collega era davvero figa; sempre ben vestita, sempre ben truccata e pettinata, un buon gusto per le scarpe e l’abbigliamento.
Una persona seria e di buon cuore.
Come era possibile che venisse trattata in questo modo?
Mi chiedevo perché la gente si avvicina a noi solo con l’interesse del sesso.
Cazzo io non sono mai stato casto, ma se mi piace qualcuno vado anche oltre l’organo genitale.
In un breve lasso di tempo mi sentivo amareggiato e rincuorato.
Amareggiato perché mi immedesimavo troppo nella tristezza della mia collega e rincuorato perché non mi sentivo più tanto sbagliato e capivo che nonostante le tue qualità per la maggior parte delle persone sei solo una bocca, una figa, un cazzo e nei casi più estremi un buco di culo.
Questa cosa mi rendeva estremamente triste, mi faceva davvero sentire una cosa; un piacere di consumo.
Stavo ricominciando ad avere degli appuntamenti a conoscere nuove persone quando una di queste mi ha detto; ma scusa se non scopiamo cosa facciamo?
Dovrei sentirmi in colpa perché non ne ho voglia?!
Non funzionava così; io non funzionavo più così.
Se si voleva scopare con me anche nel modo più fetish e perverso prima sarebbe stato necessario riconoscermi come Principe.
Riconoscermi come Principe comportava una serie di attenzioni obbligatorie.
Non potevo più accettare che al mondo esistessero persone che riuscivano tranquillamente a scopare con chiunque senza pensare che l’affetto poteva essere una conseguenza del sesso.
Io sono categorico.
Fai trasparire anche solo per un secondo la tua intenzione di trattarmi come un clinex e ti farò sparire per sempre dalla mia vita.
Di certo non rinuncio alla mia teatralità.
Dopo quella domanda di merda mi sono rivestito con calma, infilando pure i lacci dentro le scarpe e congedato con un semplice ciao accompagnato da un sorriso che non mostrava i denti.
La cosa più bella è stata quando xyz mi ha seguito fino alla macchina dicendo che non potevo tornare a casa da solo poiché non conoscevo la strada.
La teatralità non ha fine per uno come me.
Ho tirato fuori dal cruscotto il mio TomTom l’ ho acceso e ho risposto; non preoccuparti.
Quando sono partito mi sono sentito fighissimo e quella sensazione di oppressione si era sciolta magicamente mostrandomi un nuovo grande potere.
La possibilità di scegliere che cosa era più giusto per me.
E per quanto questo sembrasse scontato, non sempre poteva essere così.