lunedì, marzo 31, 2008

Bondage

Oramai sembra che ci sia una maledizione sui miei giorni di riposo.
Ogni volta che si presentano i tanto sospirati momenti di puro relax ecco che arrivano le perturbazioni più incazzate da tutte le parti del mondo.
Questo tempo ha fregato perfino me che non mi ammalo mai facendomi restare 5 giorni a casa con la bronchite in compagnia di un potentissimo antibiotico ed il conseguente vortice intestinale che causa la diarrea a getto continuo.
Certo che il dottore poteva anche dirmelo mentre mi prescriveva il veleno per topi che sarebbe stato meglio accompagnarlo con un antidismicrobico intestinale (enterogermina) che avrebbe protetto la mia flora batterica e il mio ignoto arrossato dalle troppe evacuazioni.
Dal dottore occorre andare già documentati perché riandare un'altra volta può essere davvero un impresa.
Primo perché in quel momento potresti non essere proprio in ottima forma visto che ti stai facendo le addominali a forza di tossire e hai un fastidioso prurito rettale che ti costringe ad assumere atteggiamenti non proprio eleganti.
I pazienti più temuti sono le vecchiette munite di cartelle e cartelline dove ci sono lastre e analisi; una volta entrate usciranno dopo 20 minuti con un sospirato arrivederci.
Alla fine ecco che arriva il mio turno dove cerco di convincere il dottore a cambiarmi l’antibiotico cercando di rendere la mia esposizione ancora più convincente aprendo un rubinetto e dichiarando; “ecco dottore questo sono io in bagno”.
Niente da fare; nonostante il melodramma ho trascorso due ore di attesa per farmi prescrivere l’enterogermina che in farmacia mi avrebbero dato in tre secondi.
Due ore buttate che avrei potuto utilizzare per guardarmi un documentario su Sky.
E comunque tutto passa.
Prima o poi si finisce la terapia con l’antibiotico che ti porta via qualche taglia, una parte dell’ano e ti fa comparire sulla faccia orripilanti bubboni.
Ad essere sinceri però non mi dispiaceva essere in malattia lontano dalla centrale e dai colleghi e da tutte quella serie di attività sperimentali poco produttive e deprimenti.
Mentre ero sul letto mi capitava di guardare fuori dalla finestra e pensare; “ la mia vita può essere tutta qui”?
Non avendo trovato la risposta a questa domanda sono andato a cercarla dall’estetista pensando che se mi fossi sottoposto a trattamenti di luce pulsata sarei stato più contento.
E così ho fatto.
Prima ti rasano i peli, poi ricoprono la parte da trattare con un gel, infine ti fanno indossare un paio di occhialoni verdi e vieni invitato a chiudere gli occhi.
A quel punto l’abile estetista passa al trattamento vero e proprio che consiste nel bruciare la radice con un laser a luce molto concentrata che colpisce la melanina presente nel bulbo del pelo con il conseguente odore di bruciato.
Mezzo nudo, qualcuno che ti rasa, gel, occhiali, scosse elettriche, tutta quella situazione stava diventando molto bondage.
E la luce pulsata fa male!!! Specie sui maschietti!
Più il pelo è grosso e più si sente la scossa, se il pelo è sottile invece il dolore è impercettibile.
Non ero davvero pronto a tutto quel trattamento; comunque ormai è fatta non mi resta che prenotare la prossima seduta sadomaso.