domenica, giugno 15, 2008

il Guardiano

Sono le 6 del mattino e gli uccelli hanno cominciato a canticchiare; la mia candela era ancora li, incurante del fatto che il sole fosse appena sorto.
Ho dormito poco, ma bene.

Essendo stato 5 giorni in malattia ho avuto modo di dormire parecchio, leggere moltissimo e vedere moltissimi documentari.

Uno che mi ha colpito parlava degli stregoni in Africa che sono allo stesso tempo avvocati e sicari.
Allo stregone infatti non interessa che cosa gli viene chiesto, lui obbedisce al suo cliente.
Questi stregoni possono uccidere una gallina semplicemente bisbigliando formule di magia antichissima e dichiarano che potrebbero farlo anche con un essere umano.
In questo tipo di magia oscura occorre infatti effettuare un sacrificio per avere in cambio qualcosa.

A chi desidera un piccolo aumento di stipendio basta portare un pollo allo stregone che lo ucciderà e verserà il suo sangue in particolari composti che dovranno essere ingurgitati per una settimana.
Certo che se questo qualcuno desiderasse diventare ministro allora un pollo non sarebbe più sufficiente...
Lo stregone può anche allentare spiriti avversi che sarebbero la causa delle nostre sventure.

Ragionandoci razionalmente sembrano una miriade di cazzate, eppure quando ci capita qualche cosa di brutto tutti pensiamo subito al malocchio e ci rivolgiamo agli esperti dell’ incanto con l’acqua e i chicchi di grano (Sa mexia de s’ogu liau).

Ah, perché?
Non pensavate che questa fosse magia?
Certo che è.
E il vostro parroco non approverebbe!
La magia non è Yu Morisawa che con la bacchetta magica e un fascio di luce si trasforma in Creamy l’angelo della canzone, ma è fatta di rituali, di antiche formule, di composti disgustosi e mai casuali.

Stanco del rimedio tradizionale ed essendo uno Strego dello nuova generazione ho inventato io un nuovo e semplice rituale, un’ arma di difesa contro la negatività.

Si chiama Il Guardiano ed è una cosa che possono fare tutti senza bisogno di ereditare questa pratica o chiedere a qualcun altro di intervenire per noi.

Si prende una grossa candela e la si accende prima di andare a dormire.

La candela deve essere necessariamente il regalo spontaneo di un amico o un parente e va posizionata vicino alla finestra.

Serve una grossa candela poiché deve restare accesa tutta la notte fino al nostro risveglio.
Mentre si accende lo stoppino si fa la propria richiesta alla candela.

Io vorrei pensare il meno possibile al sesso, utilizzare queste energie per essere ancora più creativo e quindi meno inquieto.
Vorrei allontanare le preoccupazioni , dimenticarmi del lavoro, almeno quando dormo, e fare sogni dove ci sia il mare e io indossi un costume Aussiebum.
La candela favorirà un sonno disteso e allontanerà tutti i pensieri negativi, donerà alla pelle un colorito più uniforme e favorirà la caduta dei peli superflui (questo se fate la già la luce pulsata).

Al mattino la candela va ringraziata e spenta e può essere riutilizzata fino a che non si è consumata del tutto.
Ovviamente dovendo stare accesa tutta la notte va posizionata in un luogo sicuro , poiché da Guardiano potrebbe trasformarsi in incendio.
Quindi sotto la candela è sempre meglio posizionare un bel piattino di vetro.

Le notti d’estate sono le migliori poiché si può tenere la finestra aperta dimostrando ai vicini di essere veramente chich ed ecologici.
Avere un basso impatto ambientale, quindi ecologici, new age e magici è di gran moda a Hollywood.

Se poi siete cinici e non credete nella proprietà di questo incantesimo dello Strego Wizzy e non sapete un cazzo di Hollywood, sappiate che accendere una candela profumata di notte rende rilassante qualsiasi tipo d’ambiente ( camere da letto, soggiorni, bagni, giardini, caminetti spenti).

E’ un momento con se stessi, un momento in cui si manda a fanculo tutto il mondo.

Un momento, magari, da condividere con qualcuno di speciale.
Infatti non finirò mai di sostenere la mia tesi; la magia non è un arte fatta di infusi, rituali e formule magiche.
La magia è fatta di luoghi e persone che si incontrano e danno vita ad una storia.