giovedì, febbraio 25, 2010

Leggerezza

Guardavo l’orologio e non vedevo l’ora di andare a lavoro.
Sì , era incredibile, ma vero.

Almeno a lavoro non avrei pensato a nulla se non alle cazzate che sparano i clienti.

In quel momento anche il cliente più odioso era meglio di tutto questo silenzio.

Avrei potuto rendere questa attesa più breve facendo dello straordinario ed entrando prima, ma dovevo pensare alla mia salute e non richiedere troppi sforzi a questa gola e a questa testa malandata.

Era inutile guadagnare qualcosa in più; le possibilità che questo introito finesse in farmacia erano decisamente troppo alte.
O forse quasi come una contraddizione stavo cominciando a sentirmi bene a capire dove avevo sbagliato.

Essere un sincero amico delle persone non voleva dire necessariamente esserne complice.

Un senso di leggerezza e serenità si diffondeva in tutto il mio corpo.