mercoledì, febbraio 10, 2010

Operazione casa di Barbie

Erano momenti così, trascorsi tra una fetta di dolce e un gratta e vinci che in realtà doveva essere rinominato in gratta e perdi.

Io ero sicuro di vincere, dopo mi sarei catapultato in qualunque centro commerciale e avrei cominciato a fare razzia di Thun .
Sì, a periodi ho le mie manie; adesso mi è venuta quella dei Thun, che non passerà fino a quando non avrò acquistato tutti quelli che voglio.

Non amo particolarmente le statuine da vetrina, ma vado pazzo per tutto quello che ha una doppia funzione.

Esempio; orologio arreda ed è utile per sapere l’orario.
Forse le persone fottutamente sigle si attaccano alle cose materiali perchè hanno voglia di situazioni facili del tipo “ mi piace , me lo compro”.

Ah, questa è una regola che vale solo per gli oggetti.
Credo che se uno faccia questo ragionamento con una prostituta dopo si senta decisamente peggio.

Si, meglio un Thun.

Certo alcuni hanno prezzi proibitivi, andare a puttane sarebbe più economico.
Uno pensa; sono sfigato in amore, sarò un mostro nel gioco.

E invece no, la sfiga non conosce categorie e le lotterie istantanee sono state inventate sono per incularti più volte e più velocemente.

Comunque ad ogni desiderio deluso ne segue un trauma, che spesso può essere superato solamente sognando ad occhi aperti.

Ecco che mi ritrovo a ripercorrere le mie vite passate; io imperatore di Cina che vive nel lusso della città proibita circondato da oggetti bellissimi che diventano piacere per i miei occhi.

Ho fatto malissimo ha fare questa confidenza ad Alevù, perché lei ha detto che io nella mia vita passata non ero una di quelle buttane che lavoravano nei bar texani sempre con il bustino slacciato e le cosce aperte.

Io mi chiedo perché ultimamente tutti abbiano questa troieggiante visione di me, sarà per i complementi d’arredo che ho scelto ultimamente?

Beh, io in giro ho visto di peggio tipo divani a forma di labbra , poltrone a forma di scarpa con tacco a spillo.

Le persone spesso tendono a standardizzarsi anche nell’espressione del proprio arredamento, quindi si aspettano sempre di vedere le stesse identiche cose tipo un muro spugnato e qualche orrido mobile color frassino…

Quando ero piccolo ero invidioso che mia cugina Sea avesse la casa di Barbie.

Ovviamente non me ne fregava un cazzo di Barbie e Ken che erano sempre destinati ad essere nudi senza mai riuscire a copulare dal momento che Ken aveva la mutanda plastificata.

Barbie, invece, poteva tranquillamente stare col pube di fuori senza che nessuno gridasse allo scandalo.

Quelli della Mattel dovevano essere dei sessisti o avere la fobia del pene.
Si, lo so che i giocattoli per i bambini non possono avere il pisellino.

Tornando alla casa di Barbie, quella prodotta negli anni 80 (che ora rivendendola in foto devo dire che assomiglia ad un espositore per gel lubrificanti ) era meravigliosa con tutti quei complementi d’arredo che potevano essere ridisposti ogni volta a piacere.

La cosa più favolosa era l’ascensore; bastava tirare il magico filo per farlo salire.

Ora che ci penso sarebbe stato bello a casa mia avere un ascensore che collegasse garage e casa.
I miei amici avrebbero detto che l’ascensore è porno....

La casa di Barbie mi ha comunque insegnato qualcosa.

Quella che sto attuando a casa mia infatti si chiama “operazione casa di Barbie”.
Ogni volta che mi recavo a casa di mia cugina Sea, la casa di Barbie aveva nuovi accessori e nuovi complementi.

Ispirato dalla tecnica e dalla necessità del portafoglio di aggiungere le cose volta per volta, in quanto non si può comprare tutto subito senza cadere nella trappola del prestito, ho scoperto che si possono fare scelte molto più ponderate.

A me piace molto tenere delle liste con scritto cosa mi serve e depennare ogni volta quello che ho acquistato.

In realtà lo faccio perché non mi ricordo mai un cazzo.

E’ molto divertente depennare anche quando ci sono i nomi di persona, farci delle nuvolette intorno con dei fulmini o mettere una croce, ma ultimamente parlare di cose puramente materiali mi ispira di più.