giovedì, maggio 18, 2006

Una nuova Estate.

Non è neppure iniziata e già odio l'estate.
E' una stagione inutile; c'è un caldo africano e io non posso stare troppo nella mia stanza benchè sia munita di condizionatore.
Domani mi trasferirò nella mia seconda stanza messa ad est che è molto più fresca di questa e non necessita di un condizionatore che mi fa ammalare.
L'estate mi fa sentire solo.

Ricordo da piccolo quanto mi annoiavo; per il caldo non si poteva dormire e io mi affacciavo dalla finestra e guardavo le luci dei paesi lontani.

Mi chiedevo se fra quelle luci ci fosse un posto per me, se ci fosse qualcosa di cui io potevo fare parte.
Sentivo i cani abbaiare in lontananza e mi sentivo infinitamente solo.
Lo ricordo bene.
Ho davvero sofferto di solitudine da piccolo, quindi non c'è da stupirsi se so disegnare bene e so mettere due parole in croce.
Si può dire non abbia fatto altro per tutta la vita.
Odio l' estate; mi da l'impressione di mettere la mia vita in pause e che io sia costretto a fermarmi mentre il mondo gira e si fa beffa di me.
Tutto cambia ed io rimango sempre identico ed identificabile nello stesso punto preciso di quello spazio silenzioso o bollente.
Solo quando sono al mare questo veleno viene diluito e si scioglie corroso dal sale.

Oggi mi sono di nuovo affacciato alla finestra sul retro e non vedevo più luci lontane; non c'erano più i contorni degli alberi e la mia amica Luna era nascosta dal tetto di una casa.


"Non sarò più solo."
Non sono più quel bambino di 10 anni che nessuno capiva.
Tra un pò finalmete avrò un lavoro e ne sono contento anche se Rod mi ha detto che sono sprecato alla Sky.
So bene di avere altre capacità, ma ora io ho bisogno di dimostrare a qualcuno che sono bravo in qualcos' altro di nuovo.
A me stesso non devo dimostrare nulla; mentalente sono abbastanza sicuro di me, versatile sotto ogni punto di vista.
Adesso non posso più scrivere; tra poco mi chiamerà Alevù e di sicuro avrà qualcosa di divertente da raccontarmi ed io non vedo l'ora di chiudermi in bagno come facevo quando ero alle scuole superiori e rubavo il cellulare di papà.
Tutto quello che scrivo, tutto quello che libero,
prima o poi tornerà da me sottoforma di incantesimo
e mi stupirà,
travolgendomi.
Lascierò che tutto questo avvenga spontaneamente,
senza chiedermi se sta succedendo,
perchè solo non forzando la vita,
questa ha la possibilità di stupirti per davvero.