venerdì, novembre 03, 2006

Mandarino


E’ un paio di giorni che non scrivevo nulla sul mio diario multimediale, la verità è che non mi sentivo in ordine.
E non parlo di mestruazioni , poiché non sono in possesso di una vulva.
La notte di Halloween nelle vesti di stregone ho riscosso un discreto successo, tanto che più volte sono stato importunato da persone che attaccavano bottone con me per toccare il mio scettro luminoso.
A dire che quando sono andato a comprarmelo non ero per niente contento di quel teschio, io volevo una zucca poiché la ritenevo più vicino alla mia personalità vivace, quel teschio mi sembrava una celebrazione della morte.
Eppure grazie a quell’oggetto macabro non sono mai passato inosservato; infatti in me è penetrata una sensazione di divismo che pareva irradiare chiunque al mio passaggio tanto ero sicuro di quel personaggio.
Von Fustemberg mi ha ricordato di quella strega vestita di viola che spuntava da ogni parte del locale e mi tormentava.
La mattina seguente dopo aver dormito solo tre non ho neppure pranzato , ho preso la macchina e sono uscito.
Non c’era tempo per dormire in ogni caso non ci sarei riuscito.
Riguardandomi allo specchio la matita dagli occhi se ne era parzialmente andata e sembravo una puttana dopo uno stupro quando ha tutta la faccia gonfia e l’unica cosa che illumina il viso sono gli occhi.
Il mio oroscopo totalmente inventato si era avverato e lo scorpione era tornato a casa mordendosi le labbra.
Era meraviglioso avere addosso l’odore di qualcuno, mi bastava chiudere gli occhi per ricordare tutte le scene, per rivivere quegli attimi dove crollano tutti i sipari, ci si tolgono maschere e vestiti e si aprono palloncini che simulano l’amore.
Un corpo umano può mostrare tutta la sua elegante armonia quando non c’è troppa luce.
Non me ne fregava nulla del pranzo,della pizza, della birra e di quella lunga passeggiata, io volevo solo stare a letto.
Avrei voluto addormentarmi per ritrovarmi ancora li, ma nel frattempo che immaginavo tutto questo la macchina mi stava già riportando a casa e Robbie Williams cantava per me.
Ero già preparato alla sensazione di vuoto che avrei provato quando sarei rientrato nella mia stanza, quando mi sarei ritrovato a stringere il cuscino arancione guardando il dvx del meraviglioso mondo di Amelie.
Tutto faceva parte del gioco, tutto era utile per scatenare qualcosa di malinconico ed indurmi a scriverlo qui.
Era incredibile che mondo girasse tutto intorno a pochissimi minuti di sesso e a qualche istante di puro piacere.
L’essere umano è sempre alla ricerca della completezza attraverso un'altra persona, ma allo stesso tempo la sua selettività lo indurrà a stare solo per sempre.
A lavoro non avevo voglia di niente, durante la formazione prendevo meccanicamente i miei appunti e mi limitavo ad annuire con la testa.
Rientrato in centrale, durante la gestione dei documenti mi sono infilato le cuffie come se fossi in linea perché non volevo sentire nessuno, desideravo ripensare alla notte di Halloween e al giorno successivo a quella magia.
Le luci artificiali della notte inducevo l’uomo a immaginare posti lontani, chissà se tenendo la finestra aperta qualcuno vedrebbe visto luce color mandarino provenire dalla mia stanza.