martedì, gennaio 02, 2007

Abracadabra


Il telegiornale non annunciava nulla di buono; questo mondo è sempre più triste per questo motivo ho smesso di commentare le notizie durante la cena.
Solitamente mi siedo sul camino e faccio finta di non aver sentito nulla e mi dedico alle mie frivolezze preferite, come ad esempio sbucciare un clementino disponendo con eleganza gli spicchi maniacalmente puliti e spelacchiati in un vassoio per poi divorarli in un secondo.
Per questo motivo prediligo i clementini; a differenza dei mandarini non hanno i semi e non hanno troppi peletti bianchi da togliere.
Il gusto è molto più delicato.
Riconoscere i clementini è semplice poichè sono di un arancione acceso e hanno la buccia molto sottile.
Tra uno spicchio e l'altro mi bruciava la lingua e quindi ho ricordato quando trascorrendo il capodanno ad Alghero mi sono bruciato la lingua con una pizza ai gamberetti che ho assaporato fino all'ultima fettina.
Di tutti i locali che ho visitato ad Alghero non ho riscontrato un minimo di professionalità.
Molti fanno sparire i menù togliendo al cliente la visuale sui prezzi e sulle possibili varianti della consumazione, non sanno comunicare con i clienti nè verbalmente nè con la mimica facciale che mostra esattamente cosa pensano.
Ricordo mentre mangiavo i miei calamari fritti lo sguardo oscuro e velatamente incazzato di quella cameriera.
Capisco perfettamente che lavorare nei giorni festivi non sia il massimo, pure io ho lavorato per ferragosto e per Natale, ma non ho riversato il mio disagio su quei disperati che ci chiamavano.
Al contrario ero lieto di avere la possibilità di poter lavorare, poichè come dico sempre al giorno d'oggi lavorare è un privilegio e non un diritto.
Quando entro in un locale gioco coi presenti a trova il difetto, adoro scovare mobili e manufatti che non centrano nulla con l'arredamento e deprezzano il locale.
Ancora, cosa gravissima, mi è stato servito il tè Eraclea senza l'apposito set che comprende tazza e teiera Eraclea in coordinato .
L'acqua tiepida è stata servita in un' unica caraffa cubica, manco fosse un bagno in comune come un bed&breakfast.
Noi eravamo in 4 e gli ml della caraffa erano insufficienti a riempire 4 tazze.
Dopo aver atteso che ci venisse portata l'acqua abbiamo dovuto fare un reclamo per avere un altra di quelle caraffe da campeggio.
Per vendetta con l'acqua rimasta della seconda caraffa abbiamo messo in infusione un altro tè che conservavo nella mia borsa.
Filtro al gelsomino rubato da un altro bar dove erano stati decisamente ineducati.
Il tè al gelsomino è stato equamente diviso e stregato in modo tale che potesse esaudire un desiderio ad ogni sorso.
Il filtro alieno è stato abbandonato nella caraffa.
Abbiamo dimostrato a tutti di essere molto sofisticati ordinando ananas che ci è stata servita con la dovuta grazia, già tagliata ed inserita nel suo gambo accostata con spicchi di arancia spolverata di cacao.
Tolti i letti, le coperte, gli armadi, i tappeti, lo sdraio e l'appendiabiti che sfidava la legge di gravità la stanza dove alloggiavamo era davvero carina.
Nel bagno vi era un cartello che esortava gli ospiti ad utilizzare i servizi solo per il necessario, sottolineando in modo piuttosto rozzo che per fare altro c'erano le camere da letto.
Era successo solo ieri eppure domani tutto si sarebbe allontanato dalla mia mente ed avrebbe trasformato un giorno vicino in un ricordo lontano.
La mia mente avrebbe ricordato solo in parte quei bellissimi viottoli e quelle strade in ciottolato e avrebbe dimenticato i volti esotici degli stranieri.
Era strano come la mente non potesse ricordare sguardi e parole, ma fosse in grado di ricordare perfettamente ogni emozione.
Casa mia era calda e accogliente, il tavolo era apparecchiato e gli spaghetti all'uovo appena scolati facevano appanare tutti i vetri.
La mia stanza era fredda e vuota come se dentro non ci fosse nessun oggetto;realizzavo che ero dinuovo solo.
Ero di nuovo me stesso.
Mi chiedevo se ogni figlio unico provi questo tipo di sensazione e quanto questa sia incomprensibile alle percezioni di chi ha fratelli e sorelle.
Di sicuro non avrei dovuto dividere i miei cari clementini con nessuno e con questa nuova filosofia attendo che il nuovo anno si sveli.
Grazie per tutto quello che nel 2005 mi era stato negato e mi è stato reso quest'anno.
Grazie, ovunque tu sia.