domenica, aprile 15, 2007

Nera ispirazione

Facevo come sempre il ritorno da lavoro e lungo la strada il mio stereo era a tutto volume.
Adoro che la musica prenda possesso di me, adoro che questa possa farmi sentire diverso, adoro sentirmi cullato dai miei sogni.
Non so cantare, ma posso immaginare di saperlo fare benissimo, non riesco a tradurre l’inglese, ma posso vedere le parole.
Non vedevo l’ora di tornare a casa sapevo che il MySky mi aveva registrato 3 divertentissimi film, di quelli che piacciono a me, di quelli con la quale parlo con la mia collega tra una chiamata e l’altra.
Alle undici i miei genitori erano stranamente ancora svegli, solo dopo ho capito che c’erano ospiti a cena.
Papà e mamma non hanno aspettato appositamente che rientrassi per raccontarmi alcune cose che non mi sono piaciute.
Improvvisamente il caldo camino di casa si è come spento, sono stato invaso nel mio intimo dal gelo più nero, quello che paralizza e fa male.
La notte non era più mia amica e la musica si era fermata.
Avevo quasi dimenticato che nella mia famiglia ci sono delle persone che soffrono e che ogni giorno combattono per tentare di sopravvivere.
Quando mia cugina è morta “Dio aiutami” è stato sostituito con “Alba aiutami”.
Quella stella che non mi ha mai abbandonato, fornendomi una protezione invincibile su cui faccio cieco affidamento è stata comunque generata dalla morte di qualcuno.
Confesso di aver avuto paura e la cosa strana è che come osservo la foto sorridente di mia cugina perdo la mia nera ispirazione, nella mia testa non c’è più dolore da descrivere.
Non ho più paura.
Vedo di nuovo la mia strada.