mercoledì, settembre 12, 2007

Memorie di un autoclave


Era una mattina soleggiata con il solito picchiettare di un martello in lontananza.
In questa zona residenziale del paese le case crescono come i funghi e quindi ci siamo abituati a tutti i rumori di cantiere.
Solo l’altro giorno il vicino si è installato il pannello solare producendo una serie di rumori che mi hanno impedito di disegnare.
E se invece ti fossi potato il giardino?
Sono anni che i rami del tuo stupido abete cadono dentro al nostro garden.
Mia mamma mattiniera come sempre si apprestava a cucinare le lumache col sugo che aveva promesso di portare a Zia Drocchia.
Quando mamma ha premuto il pulsante che azionava l’autoclave questo è esploso facendo saltare la luce in tutta la casa.
Ed ecco che io mi sono svegliato.
Quando siamo andati nel giardino sul retro per controllare l’autoclave abbiamo trovato tutti i fili mangiucchiati e sparsi dappertutto.
La colpevole era una sola; Lilla.
In tutti questi lunghissimi anni Perla e Spank non hanno mai fatto nessun tipo di disastro; da quando è arrivata Lilla sta succedendo di tutto.
Mia mamma ha chiamato subito mio padre che commentato l’accaduto con cunnu chi da coddada (traduzione non disponibile) e cazzi e mazzi annessi.
Fortuna che mi sono lavato ieri notte appena sono tornato da lavoro , stamattina ho dovuto sciacquare la mia faccia con acqua Boschetta.
Meno male che siamo una famiglia autoironica al punto che mia mamma si è messa a sbraitare dal balcone con la vicina appostata sul davanzale opposto facendo sapere a tutto il vicinato la nostra esplosione mattutina.
Quindi per avere maggiori news ha telefonato pure Signora Bony poiché qualche particolare raccontato dal balcone gli era sfuggito.
Totale; la colazione del sottoscritto fatta di tè alla rosa di bosco, video musicali e pastine preconfezionate è stata un vero disastro.
Non mi sono potuto neppure godere in santa pace il video di Rihanna con tanto di balletto, Umbrella, che volevo imparare per le prossime esibizioni a casa di Zia Dora.
Ps; dopo un’ora e mezza che lo abbiamo chiamato è arrivato l’elettricista.
Mia mamma sta urlando, Lilla sta ululando perché è stata rinchiusa in balcone, il telefono continua a squillare, mi hanno tolto la luce e neppure oggi riuscirò a disegnare.