martedì, aprile 01, 2008

il diavolo veste Liu-Jo

E’ raro che i miei genitori esprimano un interesse per qualcosa di puramente superfluo eppure quando Mokona è apparsa in pubblicità tutti e due hanno espresso il desiderio di possederla.

"Ricky comprala sarà il nostro regalo di anniversario."

" Ma il vostro anniversario è a luglio!"

La cosa più bizzarra è che mia mamma la voleva soltanto per un fatto puramente estetico in quanto non beve caffè.
Quindi con la complicità di una titubante Alevù siamo partiti alla volta del primo centro commerciale disponibile.
Durante il viaggio abbiamo discusso sul episodio accaduto il giorno prima in creperia quando il tipo che cucina le crepes al momento del conto ci ha offerto da bere e rivolgendosi verso Alevù con sguardo ammiccante e scanner ad altissima risoluzione ha detto: “ spero di rivedervi presto…”
Eravamo così sconvolti da tanta sfacciataggine che siamo fuggiti in fretta e furia della creperia.
Alevù era così sconvolta che mentre mi diceva: “ma hai visto come mi ha guardato?” ha sbattuto la testa nello specchietto di uno scooter parcheggiato li vicino.
Acquistata una Mokona grigia, anche se mia mamma la voleva rosa (esiste) per abbinare con le tende, siamo finiti in un negozio di borse dove io ne osservavo una orribile a forma di automobile del costo di 594 euro.
Ad un certo punto la commessa con tratti somatici indiani e un accento internazionale mi ferma e mi dice: “ signore sa che io ho borsellino uguale a sua borsa?”
Eccolo li il borsellino uguale alla borsa comprata pochi giorni fa, anche questo naturalmente eccessivamente caro.
Ho detto subito No e Alevù ha pronunciato ancora una volta le parole magiche: “ si vive una volta sola”.
Stavolta fiero della mia risolutezza stavo uscendo dal negozio quando Alevù ha cominciato a dire: “ pensa quando vivrai da solo e dovrai pagare bollette e tutto il resto, diventerai come me e non potrai più permetterti un cazzo!”
A quel punto la mia risolutezza è sparita con lo strisciare del bancomat e il sorriso Mentadent della commessa.
Mentre buttavo via il vecchio borsellino in stoffa con disegno tribale che Zia Dora odiava con tutte le sue forze il mio sguardo si è perso tra i mille lustrini della cinta di Alevù che componevano la firma Liu-Jo così come il vestito e la borsa.
A quel punto le ho detto ; “ tu sei il diavolo un altra settimana così e non vivrò mai da solo! " Con me non esci più!”
E con un borsellino nuovo e Mokona tra le braccia ci siamo recati al ristorante messicano nella viva speranza che nessuno avesse voglia di rivederci.