domenica, luglio 13, 2008

Ambigua domenica mattina


Ieri l’orario di lavoro mi sembrava raddoppiato, non vedevo l’ora di tornarmene a casa.
Non avevo neppure preso parte alle varie correnti di argomentazioni che di solito si creano tra colleghi; alla mia sinistra due ragazzi parlavano di sistemi informatici e di come avere in una unica cartuccia pirata tutti i giochi per il Nintendo Ds.

Alla mia destra una mia collega rivelava candidamente ad un'altra che trovava molto erotico farsi fare il bidet dal suo ragazzo.

Ed ora eccomi qui in questa ambigua domenica mattina.

Sarei voluto andare al parco acquatico, ma tutti mi hanno abbandonato (tranne Filayppo) rifilandomi delle scuse a dir poco prive di fantasia.
C’era chi si dichiarava stanco e quindi non poteva decidere subito che cosa fare, poiché un improvviso mancamento o calo di pressione avrebbe potuto farlo collassare.
C’era inoltre chi dichiarava che sarebbe rimasta in casa poiché doveva assolutamente fare le pulizie trascurate per settimane proprio in questa domenica.

E poi c’era chi doveva lavorare poiché da tempo era diventato uno schiavo full time e doveva subire le vessazioni di un delinquente che gestiva una catena di supermercati.
C'è anche da dire che se fossi stato io un suo dipendente non l'avrebbe passata liscia.
Avrei scritto a tutti i giornali, a Maurizio Costanzo, avrei fatto volatinaggio con le copie delle buste paga, lo avrei sputtanato con la bomboletta spray in ogni muro di Sanluri e infine lo avrei trascinato a Forum per ottenere pubblicamente un cospicuo risarcimento.

La verità era che nel terzo caso era tutto vero, negli altri due descritti c’era una gran voglia di fare i propri cazzi ; allora bastava semplicemente dirlo.
In ogni caso da tempo avevo smesso di preoccuparmene, poiché cercare di capire le macchinazioni degli altri mi rendeva isterico.

Da poco mentre percorrevo la stradina che porta sul retro di casa di Zia Dora ragionavo su una possibile bugia che mi era stata rifilata.
In un istante sono stato aggredito da un cane che è corso verso di me coi denti di fuori e mi abbaiava assatanato come se fossi un gatto rognoso.

Ero così turbato; le bugie, le scuse, mi facevano così straincazzare.

La verità fa male è come una puntura, poi passa, ma le bugie ti logorano.

Quindi incazzatissimo ho preso la mia borsa Guess e lo sbattuta in faccia al cane che a cominciato a correre via con la coda tra le gambe; non contento lo inseguito come un esaurito, urlando “VIENI QUI FILLE E BAGASSA!!” (figlio di puttana)

Zia Dora dice che sicuramente la sua vicina di casa, Cecilia, mi ha visto e quindi ho fatto uno scandalo nel vicinato.
Dopo, in bagno, ho ripulito la mia preziosissima borsa dalla saliva del cane.
Non credo che proverà di nuovo ad aggredirmi nel caso quando andrò da Zia Dora sarà sempre meglio essere armati.

Il sole va, il sole viene in questa instabile domenica mattina, dovevo impegnarmi di più con gli anatemi; magari ne avrei ottenuto pure qualche tuono e chissà come sarebbero andati pulizie e riposini pomeridiani.