domenica, luglio 20, 2008

Sfiga post magia

Quando la sera torno da lavoro sono così stanco che non ho neppure voglia di sedermi a tavola a mangiare.
Per questo motivo carico tutto sul vassoio e mi metto a mangiare a letto davanti alla TV e con una bottiglia di Pepsi senza caffeina.

Nel vano tentativo di creare un’ atmosfera rilassante ho deciso di provare i cubetti di cera con la profumazione oceano da sciogliere nel mio brucia-essenze.
Inizialmente era molto gradevole , ma poi il profumo si è fatto decisamente troppo intenso divenendo simile a quello del DDT.

Sapevo benissimo che il brucia-essenze era rovente e per questo motivo andava spostato con la massima cautela.
Volevo spegnere la candela , ma sapevo che se lo avessi fatto dove era ubicato avrei peggiorato la situazione permettendo all’odore di stoppino di permeare più a lungo nella stanza.

Quindi con estrema delicatezza ho cercato di trascinare il brucia-essenze vicino alla finestra-
Ad un certo punto probabilmente per il calore eccessivo la presa su questa si è allentata facendo oscillare pericolosamente il brucia-essenze.

La cera rovente e liquida si è riversata per terra, , sul davanzale, sul vetro della finestra e infine sulla mia mano stratificandosi come se fosse una sorta di guanto azzurrino.

Inutile dire che ho provato un dolore assurdo, a stento sono riuscito a trattenere un urlo blasfemo poiché i miei erano coricati ed era mezzanotte e mezza.
Sono corso in bagno per lavare via la cera, ma non appena fuori dall’acqua la mia mano pulsava terribilmente come se fosse stata messa vicino alla fiamma viva di un caminetto.

Non potevo chiamare mia madre, mi avrebbe rimproverato tantissimo; lei non vuole che accenda candele in camera e lo faccio sempre di nascosto.
Sono rimasto due ore seduto sul bidet con la mano dentro il lavandino pieno di ghiaccio e acqua fredda.
Ero più o meno disperato; fuori dall’acqua la mano mi faceva malissimo, era un dolore insopportabile.
Stanchissimo e morto dal sonno ho organizzato sul mio comodino con un insalatiera e i ghiaccioli per le borse frigo una sorta di secondo lavandino per potermi coricare e lasciare la mano dentro l’acqua.
Alla fine la mia mano a forza di stare dentro l’acqua assomigliava ad quella di un vecchio e fuori da essa il dolore non passava.

Alle 4 del mattino ho avuto una sorta di rivelazione; ho preso una bandana, l’ho bagnata con l’acqua fredda e l’ ho legata alla mia mano dolorante.
Sono sceso giù con passo felpato e ho aperto l’armadietto dove teniamo tutte le medicine.
Eccola era li la soluzione a tutti mali; la crema per le emorroidi.

Ero disperato avevo bisogno di qualcosa che fosse diversamente lenitivo , più potente della calendula.
Pochi istanti dopo aver messo la crema Emorril il bruciore e il gonfiore sono scomparsi del tutto ed io, stremato, mi sono addormentato in un lampo.
Ad averlo pensato prima non avrei sofferto tutte quelle ore con la mano dentro l’acqua.

La mattina dopo avevo sulla mano solamente il segno che mi ricordava cosa era accaduto, così approffitando che mia mamma fosse uscita per fare il suo solito giro di spese ho ripulito tutto utilizzando un raschietto e poi aspirando tutti i residui di cera azzurrina.
Era finita.
Potevo dedicarmi alla colazione alla mia prima pisciata del mattino.

Sono entrato nel mio bagno personale, ho fatto la pipì e ho come la buona educazione insegna ho premuto il pulsante magico sul muro che permette di cambiare l’acqua .
Non so cosa sia successo ma improvvisamente mi sono ritrovato dentro una doccia.

La cassetta del water ha cominciato a spruzzare acqua dappertutto senza fermarsi; sullo specchio, sulla finestra, nella vasca , sui lavandini, nei tappeti e per terra.
Ancora una volta mi ritrovavo nella medesima situazione di disperazione.

L’acqua continuava a cadere e trasformava il bagno in una sorta di parco acquatico; nel panico capivo che era il galleggiante della cassetta del water a creare questa sorta di mega-spruzzo.
Avevo un asciugamano sopra, ma non c’era verso di arrivare al galleggiate, così come ho sentito mia mamma che rientrava l’ ho chiamata e lei è salita di corsa.

Dopo 4 o 5 lunghissimi minuti di acqua la cassetta del water si era svuotata dandoci la possibilità di aprire la porta e fuggire.
Il giorno dopo mio papà diceva di aver rimesso a posto il galleggiante, quindi quel mattino sono ritornato nel bagno per espletare i miei bisogni.

Stavolta è stato peggio non solo la cassetta del bagno a cominciato ad eruttare acqua lanciandola negli angoli più disparati, ma pure il soffitto è stato coinvolto creando grossi goccioloni di acqua che mi cadevano addosso.
Seppur bagnato stavolta sono fuggito subito, ho chiamato mamma che non era affatto contenta.

Dopo i racconti formulati ecco degli utili consigli;

Una volta acceso il brucia-essenze si arroventa da ogni parte quindi non bisogna né toccarlo né spostarlo, anche se siete sicuri di farcela.
Se proprio va spostato va prima posizionato sul un piatto di vetro poiché alla base il brucia-essenze è sempre freddo.
E’ meglio posizionarlo su un davanzale, possibilmente di marmo, lontano da tende o altri materiali infiammabili.
In ogni caso non toccatelo ed eviterete un ustione di primo grado.

Se la cassetta del vostro water impazzisce non tentate di riparala da soli; chiamate un idraulico.

Grazie ad una applicazzione Emorril niente dolore, gonfiore e vesciche .