domenica, dicembre 02, 2007

Eredità


E’ incredibile come le persone che frequentiamo possano influenzare il nostro vocabolario reinventandolo in un mix di termini che non avremmo mai usato nella nostra esistenza.
In un momento come questo che sono in pigiama, mentre i miei genitori sono andati in pasticceria a fare colazione senza di me ho redatto un glossario di parole che fanno parte del mio quotidiano.

Vortice; ereditata da una mia collega che esordiva con la frase “sono a vortici” , questa parola indica un malessere mentale dovuto ad un stress lavorativo o ad una serata dedicata al consumo di alcolici in stile Sex And The City e la conseguente spirale dei postumi della sbornia.

N.v.v. ; anche questa ereditata da un’ altra collega.
Nvv indica; non vuole vista/o , attribuibile a colleghi che quel giorno hanno utilizzato un abbigliamento particolarmente osceno, o colleghe che si sono presentate con un make up inadeguato.
Se hai le gambe e le cosce di Gattuso non mettere la minigonna.

Lungimirante ; altra parola ereditata delle care collaboratrici.
Dicesi lungimirante colei o colui che all’inizio del mese, cioè appena escono i nuovi orari di lavoro, ha già calcolato e stabilito quali giorni utilizzare come permesso prima di tutti.
Quando gli altri arriveranno a chiedere un permesso da lavoro si sentiranno dire; mi dispiace, ma non c’è copertura!”

Peon ; ereditata da Peo Pauselli, peon è l’onomatopea del naso di pinocchio che si allunga.
Peon alla fine di ogni frase annulla il significato di questa trasformandola in bugia.
Ad esempio; Il risotto della dottoressa Tirone è buonissimo ; Peoon!

Deleterio ; questo tormentone è stato lanciato dalla cara Janette Kawamura che la introduceva in ogni discorso.
Janette ama costruire un discorso cominciando con la solita frase; devo farti un appunto; sei stato deleterio..
Da li a quel primo deleterio ne seguiranno degli altri che subiranno inclinazioni inesistenti come deleterizzato e deletato.
Frequentando le persone più strane del pianeta la parola deleterio è diventata appropriata anche sul mio vocabolario.
Dopo il corso di comunicazione l’ ho dovuta abbandonare poiché etichettata come parola nera da non dire ai clienti.

Demodé ; non citerò la persona dalla quale l’ho ereditata.
Essenzialmente serve a sminuire le imprese altrui.
Ad esempio; oggi mi sono fatto il bidet.
Il bidet?! Ma è demodé!

Che porno.. ; lanciato da me questa espressione indica una serie di comportamenti, stili e modi di dire che vengono classificati come pornografici.
La pornografia infatti non sta nell’atto del ritrarre le varie penetrazioni, ma si può annidare anche in atteggiamento.
Essere porno è come essere sensuali; è innato.
Ecco un esempio di comportamento porno;
Zia Dora che va in ristorante e annusa qualsiasi cosa prima di metterla in bocca (atteggiamento porno).

Un’idea di… ; lanciata da Filayppo durante la preparazione di un pranzo, un’ idea indica un elemento culinario utilizzato in maniera infinitesimale.
In molte pizzerie infatti alcune pizze hanno un' idea di sugo o di mozzarella.
Quando Filayppo cucina la pasta asciutta è sempre meglio consigliare un’idea di sale onde evitare di bere ad ogni boccone.

Coddadì (fottiti) ; è una parola che uso alla fine di ogni chiamata dopo la frase di rito “ la ringrazio per averci chiamato…etc”.
Probabilmente ereditata da Zia Dora che invece la utilizza quando passa per strada e risponde ad un saluto con un “ciaoo!” accompagnato da uno smagliante sorriso.
Al “ciaoo!” segue un coddadì e una risata sguaiata.
Bellissimo.

Esistono poi anche da noi (come su Harry Potter) delle maledizioni senza perdono.
Terribili anatemi ereditati da un’altra zia ( che non citeremo per la privacy o per evitare di essere frastimati (maledetti) ancora).

Arrori tengasta ; (che tu abbia un dispiacere)
Io solitamente utilizzo questa parola mentre guido e nella corsia opposta c’è qualcuno che fa un uso improprio degli abbaglianti accecandomi.
Mentre uso la frase di rito comincio a mitragliarlo a colpi di abbaglianti fino a che non abbassa i suoi.

‘Stizia t’incullidi ; ( la giustizia ti inculi) un altro malaugurio che non lascia presagire nulla di buono; è entrato nel mio vocabolario e lo utilizzo ogni volta che durante un sorpasso un camion tenta di tagliarmi la strada rischiando di trasformarmi in scatoletta simmental.
Nel mio caso è sempre accompagnato da un gesto ineducato della mano.

Fadì spingi ; (fatti spingere) è come vaffanculo, ed è un chiaro invito a farsi fottere.
A seconda del tono con cui lo si esprime può essere ironico o meno.

Lampu ti cabidi
; (letteralmente lampo ti cada) un sentito augurio ad essere abbrustoliti.
Non lo utilizzo frequentemente, ma lo sento ugualmente ogni giorno.