venerdì, aprile 28, 2006

Sono in Giappone


Non mi importava se non potevo essere me stesso.
Non mi importava custodire dei segreti

perchè non avreste capito.
Io vi amavo e volevo stare con voi.



C'è polvere dappertutto,
la mia stanza avrebbe biosgno di essere pulita a fondo.
Per quanto la pulisca però torna sempre ad insudiciarsi nel giro di 24 ore ed io non ho voglia di passare il mio tempo facendo le pulizie.

Io qui ci disegno, ci ballo, ci mangio e aspetto.
Quando aspetto qualcosa perdo interesse verso le altre cose e mi concentro solo nella cosa che attendo.
Di solito si tratta di cose importanti.
Questo sole non favorisce la mia concetrazione.
Ieri siccome il cielo era nuvoloso e si sentivano i tuoni sono riscito a completare ben tre tavole da fumetto, oggi , invece, non ho fatto niente di niente.
Non sto più neppure andando in birreria da Lele, oramai mi ha stufato pure quella, mi ha stufato chi non fa nulla per non rendere piatta una giornata.
Credo che siamo all'epilogo di alcune amicizie con la differenza che questa volta sono stato io a stufarmi.

A Sanluri la gente non mi vede più e dice in giro che sono scappato a Barcellona.
Come lo so?
A mio padre gli hanno chiesto al bar :" è vero che tuo figlio è andato a Barcellona?"
Avrei voluto che mio padre dicesse che sono andato in Giappone perchè oramai i miei pensieri sono distanti 11mila kilometri dal ricordo di certe persone.

Eppure mi sento di voler rivangare un ricordo su di loro, tanto per riempire questo mio spazio.

bestfriends megamix:


Avevo un amico grande come una montagna e lo stimavo davvero, ma lui ha preferito l' hashish a me e mi ha buttato via come se fossi il filtro di una sigaretta.

Avevo un amico con gli occhiali, l'ho tirato fuori dai suoi libri, l'ho fatto uscire e poi mi ha detto: " una soluzione non c'è , e se c'è non ti concedo il mio perdono".
Perdono?! E per che cosa?
Non entrare in competizione con gli altri per dimostrare a te stesso che sai fare meglio.
L'invidia l' hai ereditata da tua madre, lavora sulla tua anima.

Lei mi chiamava spesso, mi parlava dei problemi col suo lui, l'ho consigliata, non l'ho mai abbandonata e con tutto quel peso mai smaltito mi ha detto: "devo uscire con lui, forse ti portiamo."
Nessuno mi porta, sono io che vengo.
Che sia chiaro a tutti.
Sopratutto a te, complessata, pettegola e bugiarda.

Avevo un'amica dai bellissimi capelli ricci, l' ho resa partecipe del mio mondo colorato, gli ho offerto un riparo dai suoi temporali famigliari e poi ha tentato di eliminarmi dalla cerchia degli amici.
Sei una schifosa opportunista a tacchi alti, non puoi impossesarti della gente come fai con vestiti e borsette.

Dedicato a daniele, alessandro, roberta e barbara. ( il minuscolo è voluto)

Siete come le foto che ho eliminato dalla mia stanza prima che diventasse rossa e bellissima.
Si, siete come le foto di voi rimangono solo i negativi ed io un post dovevo proprio dedicarvelo, spero che un giorno possiate leggere quello che ho scritto per voi.